Fino agli anni 40, ormeggiati sulle rive del Po si potevano vedere i mulini fluviali. Proprio come il San Michele e il Paneperso descritti da Bacchelli nel “Mulino del Po”, queste piattaforme galleggianti sfruttavano le correnti del fiume per macinare grano e mais. Nel Po se ne contavano 266 (questo secondo il registro della Commissione della Navigazione Interna nella Valle del Po), poi pian piano furono dismessi e sparirono.
Leggere il romanzo di Bacchelli ci permette di mantenere viva la memoria dei tempi che furono, ma alle volte la lettura non è sufficiente, soprattutto quando abbiamo la possibilità di immergerci totalmente nell’ambiente raccontato e di visitare la ricostruzione di un antico mulino galleggiante. Questo è possibile partecipando ad una delle escursione in barca (e bici) che ci portano nel comune di Ro. L’antico borgo, da sempre dedito alla produzione di cereali, sorge sulla sponda destra del Po. Ed è qui che è stato ricreato il “Mulino del Po”, per celebrare la memoria del luogo e per dare nuovo impulso alla vocazione turistica del territorio.
Realizzato secondo le tecniche costruttive e con i materiali di allora, il mulino è perfettamente funzionante e ospita il Museo del Pane. Proprio durante la visita al museo si potrà vedere la grande ruota in funzione, dedita a macinare il grano coltivato nel territorio. E la visita non può che concludersi al punto di ristoro, dove insieme alla coppia ferrarese si possono gustare i sapori tipici della nostra terra. Non perdetevi questa ghiotta (nel vero senso della parola) occasione per scoprire la provincia di Ferrara.