Il topino di Ognissanti di Comacchio

Ricordi e superstizioni si mantengono vive anche attraverso il cibo. E spesso le tradizioni culinarie nascono da eventi particolari o sono legate a particolari ricorrenze. E visto che il giorno di Ognissanti e il giorno dei morti sono alle porte come non parlare dei Topini di Ognissanti? I “Pùnghèn Cmàscìaìs ad Sean Pièr” si preparano ogni anno a Comacchio. Uno per ogni componente della famiglia. In questo modo, si mantiene vivo il ricordo: attraverso un biscotto semplice e gustoso, che nella forma ricorda un topo.

Nel 1804 l’editto di Saint Cloud stabilì che i luoghi di sepoltura fossero spostati fuori dalle mura cittadine. Anche Comacchio si adeguò scegliendo come camposanto la Valle Raibosola, poco fuori il centro cittadino e facilmente raggiungibile. Peccato però che il luogo prescelto fosse infestato dai topi che iniziarono a devastare le tombe. Non riuscendo a porre rimedio all’infestazione, ai Comacchiesi non rimase altra scelta che invocare l’intercessione della Madonna protettrice della città. E le loro preghiere vennero esaudite. Per celebrare l’evento vennero creati i biscotti a forma di topo, una tradizione viva ancora oggi. Con farina, zucchero, burro, latte, uova, limone, lievito e due acini di uva sultanina per gli occhi, le famiglie di Comacchio ricordano l’intervento della Madonna che protesse i cari defunti.

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