Pani dolci: una tradizione in tutta Italia

Tutti i sapori che caratterizzano le nostre cucine nascono dalle tradizioni.Alcune sono tipiche del territorio altre derivano da usanze diffuse pur avendo declinazioni diverse. A questo secondo gruppo appartiene uno dei dolci che troneggia sulle tavole delle nostre feste natalizie: il pampapato o pampepato.

Pur parlando di un dolce tipico ferrarese (sebbene nella provincia stessa se ne trovino diverse varianti), il pampapato nasce da una tradizione diffusa in tutto il territorio nazionale dei pani arricchiti. E in effetti, pensando alle feste di altri tempi in cui le dispense casalinghe erano poco fornite e alcuni degli ingredienti che vi si trovavano erano considerati preziosi come gioielli, i dolci erano riservati ai giorni di festa ed erano semplici come il pane arricchito da frutta secca o candita.

Con l’arrivo di spezie e nuovi ingredienti dall’Oriente e dalle Americhe, il pane dolce si è impreziosito ulteriormente con nuovi profumi e sapori, passando dalle tavole delle famiglie ai banchetti dei reali. Cuochi di corte, monaci e speziali in tutta Italia crearono dolci per omaggiare reali e personalità e che negli anni sarebbero diventati rappresentativi dei Natali di tutti noi. Il panettone a Milano, il panforte a Siena, il panone a Bologna e, naturalmente il pampapato nella nostra Ferrara.

Cacao, cannella, chiodi di garafono, mandorle e frutti canditi, uniti in un pane dolce che, secondo la leggenda, le suore di un convento di clausura avevano ideato per deliziare il papa. Da qui il nome pan papato. Chi lo chiama pampepato non tiene in considerazione l’origine religiosa, ma preferisce riferirsi al sapore speziatodi questo dolce che è ormai è un simbolo del Natale ferrarese. Dite la verità: quanto ne avete mangiato?

Foto: https://www.flickr.com/photos/wererabbit/4233463647/in/photolist-5NnGpk-dE1oZH-7s6Bfx-73FR4o

Chiara Greco:
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